Durante la guerra in Ucraina la Russia potrebbe aver utilizzato armi al fosforo bianco. Cosa sono e perché sono vietate.
ROMA – La guerra in Ucraina potrebbe aver visto protagoniste anche le armi al fosforo bianco. Le accuse a Mosca sono arrivate direttamente da Kiev, ma fino a questo momento non si hanno ancora delle conferme ufficiali.
In caso di verità, si tratta di un vero e proprio mancato rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite firmata a Ginevra che vieta l’utilizzo di alcune armi. Ma, come ben sappiamo, Putin in questo conflitto non ha nessuna intenzione di rispettare le regole e, per questo motivo, non si può escludere l’utilizzo di questo tipo di armi.
Cosa sono le armi al fosforo bianco
Come riferito da Sky TG24, le armi al fosforo bianco possono essere letali perché gravemente tossici per ingestione e inalazione. In pochi secondi provocano ustioni gravissime e dolorose e proprio per questo motivo sono vietate.
Nella convenzione firmata a Ginevra, l’autorizzazione dell’uso di queste armi esiste per scopo di illuminazione, per creare una cortina fumogena o spaventare il nemico. Non è possibile, quindi, utilizzarle sui civili come, almeno secondo le ultime indiscrezioni, sta facendo la Russia in questo conflitto in Ucraina.
La violazione della Russia del protocollo
Il protocollo, come detto, è stato firmato nel 1980 e tra gli Stati che hanno aderito, anche se in ritardo rispetto ai primi, c’è anche la Russia. Per questo motivo, l’utilizzo delle armi bianche è contro la Convenzione di Ginevra.
Vedremo se nei prossimi giorni ci saranno delle conferme o dei cambi di passo importanti su questa vicenda senza dimenticare che Putin ben presto potrebbe mettere in campo anche altri armi.